CAGLIARI e QUARTU S. ELENA SONO UNITE DA “VIALE MARCONI”, STRADA DELLA MORTE, DISSESTATA DA ANNI. DI CHI È LA COLPA? DEI SINDACI DEI 2 COMUNI, INCAPACI AD ESERCITARE I LORO POTERI STRAORDINARI, QUANDO NECESSARI.

Editoriale del direttore Graziella Marchi

È evidentemente la notizia straziante di oggi, calda domenica di settembre, ad invadere tutti i TG nazionali, dopo la morte di 4 giovanissimi ragazzi, e di altri 2, sbalzati fuori dall’ auto, che la morte non ha voluto con se, lasciandoli in vita, seppur con 30 giorni di cure.

Morte 2 ragazze e 2 ragazzi, tra i 18 e i 24 anni. Sconvolge il fatto che fossero in 6 in un auto, che rientrassero tardissimo, alle 5.30 del mattino, quindi di sicuro stanchi, e chissà che altro. Correvano? Non si sa. Hanno bevuto? Non si sa. Sapevano guidare? Non si sa. Conoscevano le regole della guida? Non si sa. L’ unica cosa che si sa è che a causa di un marciapiede preso dall’ auto, questa si è frantumata in 2 pezzi, intrappolando alcuni ragazzi e sbalzanodone fuori altri, che miracolosamente si sono salvati: 2 su 6.

Ma quella strada dell’orrore, la cui cartellonistica è assente o incomprensibile, dove quasi tutti noi guidatori sbagliamo anche in pieno giorno, dove i lavori sono fermi da 4 anni, nel tratto proprio che unisce Quartu Sant’Elena a Cagliari, io accuso i Sindaci dei 2 Comuni, che dal 2019 e dal 2020, rispettivamente Truzzu e Milia, non hanno fatto concludere i lavori, di una strada così trafficata quanto pericolosa. E lo sanno tutti!

Ma perché i Sindaci non adoperano i poteri di cui hanno assoluta prerogativa? Quali sono i poteri “straordinari” dei Sindaci? “Il Sindaco rappresenta la comunità locale ed è autorizzato ad esercitare una serie di poteri anche molto incisivi per garantire il benessere dei suoi cittadini” – dice la Legge.

“Dalla salute pubblica alla sicurezza, dalla tutela ambientale alla regolamentazione del traffico. Un ventaglio di competenze che si traducono in specifici poteri per ogni tipo di evenienza. Quella del Sindaco è una posizione preordinata all’ascolto delle nostre esigenze personali e alla risoluzione dei problemi, a volte di carattere puramente pratico, che attanagliano le nostre città. La Legge, per far ciò, gli concede dei poteri molto forti, vasti e difficili da raccogliere in un elenco preciso. Ciò comporta anche e necessariamente una serie di responsabilità che fanno del Sindaco una figura su cui facilmente si scaricano le tensioni sociali e politiche. Fin dalla presentazione del programma elettorale si intuisce quale sarà l’indirizzo che per il tempo del mandato caratterizzerà l’agenda amministrativa, e questo vale ad individuare anche i possibili interventi sul territorio, che saranno messi in campo per determinare la sua vivibilità e il benessere dei suoi abitanti.”

Perchè il Sindaco di Cagliari ed il Sindaco di Quartu Sant’Elena non li hanno esercitati? E meno male che fanno anche parte della INUTILE “CITTÀ METROPOLITANA”, utile solo a quanto pare per ritirare ogni mese i lauti stipendi a loro destinati.

Adesso il Sindaco di Cagliari, che non risponde mai pubblicamente ai suoi cittadini, unitamente al Sindaco di Quartu Sant’Elena, farebbero bene a leggersi nuovamente i loro obblighi e doveri e responsabilità da Sindaci, perche’ non possono più nascondersi, ma devono rispondere pubblicamente alle 4 famiglie che non hanno più quei poveri 4 giovanissimi figli!