ADRIANO TILGHER, POLITICO, SCRITTORE, GIORNALISTA, A CAGLIARI
Testo e foto di Graziella Marchi
Nell’ ambito dell’evento “Primavera di Bellezza “, organizzato da Gianluca Cocco del Circolo “Maria Francesco Barracu”, che si è svolto a Cagliari questo fine settimana, abbiamo avuto la possibilità d intervistare ADRIANO TILGHER, noto uomo politico, scrittore, giornalista, intervenuto alla conferenza dell’ evento, aperta solo agli invitati.
Tilgher è arrivato da Roma sabato mattina, invitato per l’ occasione da due suoi carissimi sodali sardi di lunga data, Vincenzo Bodano (fondatore del Movimento Partite Iva) e Fabrizio Fadda (co-fondatore del Forum Nazionale Anti-Usura), per poter esprimere un’ analisi sull’attuale contingenza sociale e geopolitica, utile ad estrapolare eventuali innovative convergenze tematiche ed organizzative delle varie associazioni, antagoniste all’incombente agenda 2030.

A CAGLIARI SABATO 17 GIUGNO 2023
Foto di Graziella Marchi
“Viviamo in un momento particolare, dove la grande assenza continua ad essere la “politica”. Mentre il popolo è insoddisfatto e si allontana dalla politica, ed ha manifestato il cambiamento visibile anche dalle ultime elezioni” – afferma ADRIANO TILGHER e prosegue:
“È necessario “ricostruire” una ragione di stare insieme di tutti gli italiani, perché l’ Italia è sotto attacco da 40 anni. E’ stata attaccata la Scuola dove non esistono più gli studi umanistici, è sotto attacco l’ Economia che è stata massacrata con una campagna acquisti da società estere dell’ Industria italiana, senza che nessuno abbia bloccato questo processo, e nonostante ciò i nostri imprenditori hanno continuato a produrre e far crescere il PIL, pur essendo fortissimi gli impedimenti burocratici che lo Stato frappone”.
Quali sono secondo lei le soluzioni? “Per prima cosa dobbiamo ricostruire la nostra identità da Italiani, prescindendo dal nostro passato politico. La seconda cosa: il ritorno all’ UOMO, perché il problema è antropologico, il ritorno all’ UOMO con le sue valenze spirituali e materiali.
Questa visione antropologica deve trasferirsi nella comunita’, perché l’ UOMO è un essere sociale e la comunità rappresenza il destino dei popoli.
Questa visione reale e naturalistica deve essere la base per la ricostruzione della “politica” intesa come “costruzione del futuro” di una Nazione comunitaria, l’ Italia, da sempre faro di “civiltà di cultura” per il mondo, che deve tornare ad essere orgogliosa di questo proprio ruolo.
Deve essere questa la ragione profonda per stare insieme e costruire un futuro diverso per chi verrà dopo di noi.
Futuro che, se continuano le promesse di digitalizzazione e massificazione che vengono dalle varie “agende 2030″, porteranno inevitabilmente ad una nuova schedatura e schiavismo”.
Domando ancora: chi sono, Professore i “poteri forti”?
“I poteri forti sono costituiti dal potere “finanziario” che controlla tutti gli altri a scendere, anche la massoneria”.
La conferenza si è conclusa con altri interventi degli ospiti invitati, ed è maturata la presentazione di un propositivo quadro politico, destinato a diventare piattaforma unitaria tra varie entità strutturate e della cittadinanza attiva.