UNO STADIO DI 12MILA PERSONE, NELLA PIAZZA DEL DUOMO A MILANO, PER L’ ULTIMO SALUTO A SILVIO BERLUSCONI, TRA LACRIME E APPLAUSI CONTINUI. L’ ULTIMO SALUTO.
Testo e foto di Graziella Marchi (foto fonte RaiUno).
FACEVA REALIZZARE I SOGNI. LE FRASI DI CAPPELLO E DI ALTRI
La capienza prevista era di 10mila persone per motivi di sicurezza, ma poi è stato consentito l’ingresso a 12mila, uno “Stadio” di persone, arrivate a Milano nella Piazza del Duomo, per salutare il loro Silvio Berlusconi. Tantissimi giovani, che come noi 20, 30 anni fa, lo amano e piangono la sua scomparsa.
I ricordi affiorano giorno dopo giorno attraverso le persone che iniziano a parlare raccontando anedotti che hanno vissuto con lui. Gente comune, sportivi, artisti, conduttori televisivi, giornalisti, tutti creati da lui.
Berlusconi, dice Fabio Cappello che fu un grande allenatore del Milan: “era un Genio, un Motivatore, diceva una cosa e si realizzava, arrivavano i risultati”. Aveva la capacità di scegliere le persone giuste in ogni settore, per poi lasciarle lavorare senza interferire.
Le frasi che si sono dette su Silvio Berlusconi in questi giorni sono state molteplici: “si metteva sempre nella tua pelle, ti capiva e si ricordava il tuo nome e cosa facevi”.
“Inventava gli Slogan in Televisione, cambiando il modo di fare televisione, e poi lo stesso metodo lo ha applicato alla politica, inventando un nuovo modo di fare politica”. “È stato un costruttore di ponti tra persone, anche a livello internazionale”.
“Berlusconi si raccontava nei piccoli dettagli, gli piaceva raccontarsi, voleva piacere a tutti e ti guardava dritto negli occhi, non gli sfuggiva lo sguardo. È sempre stato un combattente”.
Negli anni 80 Berlusconi capi’ l’importanza della comunicazione indiretta, attraverso la trasmissione di VALORI, che è stata fondamentale, perché costruì così i suoi futuri elettori un decennio prima della sua, oramai famosa frase, “discesa in campo”.
