SPOTIFY E BELIVE VOGLIONO ELIMINARE LE PICCOLE ETICHETTE E NON PAGARE I DIRITTI D’AUTORE.
Di Graziella Marchi – ultim’ ora.
Bologna, 16 dicembre 2023
E’ di poco fa la notizia.
“Il Governo convochi Spotify e Believe al Ministero della Cultura”.
GRIDO D’ALLARME DI AUDIOCOOP: CON GLI INTERVENTI DI SPOTIFY E BELIEVE DI QUESTI GIORNI SONO A RISCHIO LA CANCELLAZIONE DALLE PIATTAFORME STREAMING, DI MIGLIAIA E MIGLIAIA DI PICCOLE REALTA’ MUSICALI DEL NOSTRO PAESE.
“Intervenga con la massima urgenza l’AgCom per imporre uno stop immediato per una verifica della legittimita’ di tali azioni” – chiedono le categorie degli Autori e delle Etichette Discografiche indipendenti.
Questa settimana si e’ tenuta un’assemblea straordinaria di AudioCoop, che ha 272 associati come collecting, tutti riferibili a piccole realta’ musicali costituite da Editori e Produttori Musicali, che ha lanciato l’allarme verso le azioni preannunciate attraverso la stampa e attraverso mail alle piccole aziende musicali interessate, del nostro Paese da parte di Spotify e Believe.
Spotify, tra i diversi interventi, ne ha annunciato uno gravissimo: quello di non pagare nulla sotto i mille stream! che resteranno nelle casse di Spotify con grave danno per i ¾ dei 100 milioni di brani presenti sulla piattaforma, e per un valore che si stima di circa di 40 milioni di dollari l’anno, che resterebbero in “pancia” alla piattaforma e/o andrebbero ad altre destinazioni.
Una sorta di “furto a tutto tondo” verso gli aventi diritto, che colpisce mortalmente tutte le piccole realta’ musicali, che invece attingono a tale fondo, pur se ognuna con poche, ma vitali, risorse.
A cio’ si aggiunge la e-mail di Believe, arrivata a migliaia e migliaia di piccole realta’ musicali dove, con il pretesto di ascolti artificiali in stream, annuncia la decisione di cancellare l’account di un’intera discografia, di una piccola etichetta discografica indipendente, cancellandola cosiì dalle piattaforme digitali e di fatto “uccidendola”.
“Siamo di fronte ad attacchi illegittimi e gravissimi verso le piccole realta’ musicali del nostro paese” – dichiara allarmata l’assemblea di AudioCoop – “Attacchi che si possono fare perche’ il settore non ha norme a tutela delle aziende e dei lavoratori del settore, ed opera in una sorta di “far west” dove i gigacapitalisti del monopolio globale musicale fanno cio’ che vogliono senza che nessuno intervenga.
“Su tali azioni abbiamo gia’ contattato AFI ed altre collecting di piccoli e medi editori e produttori discografici indipendenti italiani, per agire insieme e chiedere un intervento urgente al Governo convocando i responsabili italiani ed europei di queste piattaforme a un tavolo di confronto, al Ministero della Cultura ed eventualmente anche al Ministero del Made in Italy” – prosegue Audiocop – “Inoltre segnaleremo tali scorretti comportamenti all’AgCom per verificare le opportunita’ di un intervento urgente per uno stop di queste azioni che minano alla base il futuro della musica del nostro paese arrecando un gravissimo danno al patrimonio culturale italiano”.
“Ci auguriamo che tali grida d’allarme vengano gia’ raccolte dalla prossima settimana per intervenire tempestivamente prima che partano le ptime azioni dannose verso la filiera craetiva musicale innovativa italiana, fatta da migliaia di piccole realta’ musicali indipendenti ed emergenti a rischio scomparsa” – conclude AudioCoop.