LA LEGA VINCE NELLA PENISOLA MA AFFONDA IN SARDEGNA ALL’ 1,8%. L’ ANALISI DI CIÒ CHE GLI ALTRI NON DICONO
Editoriale Di Graziella Marchi
Quando hai vissuto le persone ed il partito della Lega, prima, durante e dopo le regionali sarde del 2018, allora puoi sostenere, ancor di più oggi, la tesi che la scelta delle persone destinate alla Politica sarda è stata sbagliata: persone che non conoscono la Politica, non la sanno fare, non raggiungono obiettivi, ma sopratutto non sono state in grado di mantenere i consensi raggiunti alle Regionali del 2018, grazie all’ allora forte consenso nazionale del leader del Partito, Matteo Salvini.
Quando tutti i militanti sardi della Lega vanno via, 40enni e 50enni, uomini e donne, lavoratori, preparati culturalmente, capaci di lasciare un segno nella politica qualora fossero stati scelti, e se ne vanno poco prima e subito dopo le elezioni regionali in Sardegna del 2018, significa che non condividono le scelte imposte dall’allora Coordinatore regionale Eugenio Zoffili, che non accettava un contradditorio, non ascoltava pareri, non accettava candidature, ed ha scelto persone che non hanno personalità politica. Portando oggi la Lega in Sardegna ad appena l’ 1,8% di consensi.
Sia chiaro, non ho nulla contro chi viene da fuori, infatti Zanzottera, ex Capo di Gabinetto milanese dell’ ex Assessore Valeria Satta agli Affari Generali era preparato, capace, ascoltava gli altri. Il perché sia andato via è stato relegato a motivi diversi da quelli reali, che forse svelerò più in là.
Ma ritorniamo all’ analisi. Quando le uniche donne scelte da Zoffili, 2 elette in Consiglio Regionale, Sara Canu ed Annalisa Mele, ed 1 nel Consiglio Comunale di Cagliari, Roberta Perra, vanno via dalla Lega, senza lasciare alcun segno politico nella gente e per la collettività che le ha votate, ed approdano, rispettivamente le prime 2 (dopo una fuga nel gruppo misto e poi nei Riformatori della Canu dove le diedero pure il ruolo prestigioso di Capogruppo!) sul “carro del vincitore” ossia nel gruppo di FDI, sperando di essere ricandidate il prossimo anno, destinate ahimè ad un Flop, vista la forza politica degli altri candidati storici di Fratelli d’ Italia in Sardegna;
e Roberta Perra che passa prima al Gruppo Misto del Consiglio Comunale di Cagliari per Solidarietà all’ unico vero leghista eletto, Paolo Spano, scelto da Guido De Martini e fatto fuori da Zoffili e dal Sindaco Truzzu, e passa all’ UDC di Oppi perché le dà il posto di Segretaria del Partito, e dopo 2 giorni dal funerale del compianto Oppi, siccome l’ UDC non le rinnova il contratto, passa, facendo rivoltare Oppi nella tomba, senza scrupoli, al “Partito del Presidente” (lista civica fondata da Solinas x le Comunali di Cagliari del 2019), perchè il Presidente Solinas le ha dato, in silenzio, un ruolo nell’ Ufficio di Gabinetto all’ Assessorato agli Affari Generali della Regione, senza titoli, senza aver lavorato mai in un ufficio di Gabinetto, soprattutto senza essere un funzionario pubblico. Ecco allora il perché ancor di più la gente si allontana dal Partito della Lega in Sardegna!
Diciamo che gli unici che hanno lavorato con un minimo di competenza e capacità sono stati Pais, Presidente del Consiglio Regionale già Amministratore Comunale ad Alghero, Saiu, attuale Assessore agli Enti Locali, Nieddu ex Assessore alla Sanità, e Valeria Satta, attuale Assessore all’ Agricoltura, questi ultimi 2 non eletti ma scelti all’ epoca dal Deputato Guido De Martini, il quale, anch’ esso scontento non si è più ricandidato al Parlamento, ed attualmente c’ è invece il fortunato Dario Giagoni, Deputato grazie alla marea di voti avuti in Gallura dai 2 partiti della Coalizione, sopratutto il 22% di FORZA ITALIA ad Olbia, mentre la LEGA ha avuto una bassissima percentuale.
Ed ecco infine quindi il perché è destinato a fallire il sodalizio Psdaz-Lega alle prossime regionali: Solinas ha 4 pedine forti, ma che potrebbero lasciarlo al suo destino. La Lega non ha pedine forti ed ha pochissimo consenso e poche persone capaci all’ interno del Partito, alle quali, tra l’ altro, non ha dato mai un ruolo né nel gruppo in Consiglio Regionale né negli Uffici di Gabinetto. Sopratutto la gente sarda NON VUOLE SOLINAS PRESIDENTE perché è scontenta per come ha lavorato.
Ricordo ai giornaloni che scrivono notizie non corrette, che lo Statuto della LEGA prevede che chi ha un ruolo nazionale in un organo dello Stato, NON PUÒ ESSERE COORDINATORE DEL PARTITO. Ecco perché a Giagoni verrà tolto il ruolo di Coordinatore regionale. Non perché non va d’ accordo con Solinas! E ci si auspica che tale ruolo venga affidato a Mario Nieddu, attualmente il più rappresentativo del Partito.
Un cambiamento nel Centro Destra è quindi auspicabile, se vuole vincere le Regionali del 2024, che viri su una persona capace, veloce, competente, e, perché no, una donna, per esempio, ALESSANDRA ZEDDA.