GIGI RIVA È MORTO. IL MIGLIOR MARCATORE DI SEMPRE. OGGI FINISCE UN’ ERA. IL MINISTRO DELLO SPORT: “SUBITO LO STADIO COL SUO NOME”. MA COSA È SUCCESSO?
Di Graziella Marchi
Carriera dall’ età di 16 anni. Da sempre a Cagliari. Ha rinunciato alla proposta della Juventus, di Gianni Agnelli, che lo voleva per forza.
Campione non imitabile nello Sport e come Uomo. Chiuso, introverso, ma con una umanità pazzesca.
Il Ministro dello Sport intervistato dal TG1 ha detto: “subito lo Stadio a Cagliari intitolato a Gigi Riva. Adesso è il momento di accelerare i lavori per lo Stadio che Cagliari sta attendendo da tempo”.
La notizia improvvisa di un malore ieri domenica 21 gennaio intorno alle 19. Trasportato subito al Brotzu, nella giornata odierna stava meglio, e domani mattina i Cardiologi avrebbero dovuto probabilmente operarlo, dopo aver visionato le analisi alle quali era stato sottoposto.
3 ore fa era pronto per la cena, all’ Ospedale Brotzu di Cagliari, attorniato dai familiari ma, all’ improvviso, l’ amatissimo Calciatore si è aggravato ed è morto.
Ma cosa è successo? E’ in essere la Conferenza Stampa al Brotzu.
Il Cardiologo Bruno LOI ed il Dr. Marco CORDA direttore della Cardiologia del Brotzu comunicano che Gigi Riva era stato informato che andava subito effettuata un’ “Angioplastica” al Cuore ma il Calciatore ha detto no. Perché?
Risponde Dr Loi “aveva paura, non se la sentiva, voleva parlarne coi familiari, ha detto NO all’ intervento. E’ stato cordiale ed in accordo a comunicare il suo stato di salute ai giornalisti che pian piano arrivavano ed ha sorriso”.
Alla domanda: “Ma quando un paziente è grave un Medico non dovrebbe operarlo comunque?” La risposta è NO.
“Senza il consenso scritto di un paziente in grado di intendere noi non possiamo intervenire”
Gli fu consegnato il “COLLARE D’ ORO” la più alta Onorificienza sportiva riconosciuta solo ai grandi, dal Presidente del Coni, che ringraziò per essere andato a casa sua, a Cagliari, prendendo l’ aereo da Roma, e disse “saluto le mie nipotine che purtroppo sono solo femmine, e non ci sarà un altro grande”.
Recentemente era caduto in depressione e ne parlava. Eccolo il rammarico di Gigi Riva: non aver potuto avere un erede maschietto a cui insegnare e tramandare i suoi segreti sportivi magari unito a quel talento che però, o si ha o non si può tramandare.
Ciao Rombo di Tuono.